(da indire.it)
In questo articolo, Tiziana Tornabene, referente per la Valutazione d’Istituto IT “Archimede” di Catania racconta la sperimentazione del setting educativo della “classe Freedom”, basato sulla didattica attiva.
“Il nostro cervello è fatto in modo che l’attenzione sia tanto più alta quanto più
un avvenimento suscita emozioni”
Piero Angela
Un docente, che io oso definire “Archimedeo”, non solo per affezione all’Istituto scolastico cui appartengo, l’IT Archimede di Catania appunto, ma anche per l’atteggiamento volto alla propria professione, si pone sempre con uno sguardo curioso volto al miglioramento. Un miglioramento della propria attività professionale che cambia seguendo l’evoluzione dei nostri “client”, studenti che assumono le caratteristiche della vita sociale corrente, sempre più fluida, studenti che vanno catturati e condotti verso un apprendimento adeguato e necessario per crescere.
In questa prospettiva un docente archimedeo, quindi sperimentatore, crede che sia possibile rovesciare la prospettiva votocentrica e impostare la relazione tra docenti e allievi sull’apprendimento, riducendo al minimo l’attività di insegnamento intesa come mera trasmissione di informazioni. L’obiettivo diventa quindi il passaggio dalla rivalità competitiva ad un’alleanza costruttiva.
Da questa idea nasce la sperimentazione della classe Freedom intrapresa nel nostro Istituto su adesione volontaria di due consigli di classe prima. E’stata richiesta adesione volontaria perché per sperimentare qualcosa di “nuovo” bisogna sentirsi pronti, crederci e rimanere attenti ai possibili miglioramenti in itinere da mettere in atto.
In settembre, quindi, prima sono stati “formati” i docenti dei consigli di classe sul setting sperimentale della “classe Freedom” e poi convocati i genitori degli studenti per condividere con loro questo percorso intrapreso.
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Emiliano Onori
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