Dopo aver segnalato alcune criticità del PNSD (dovute, ad esempio, a problemi di trasparenza o di fretta) vediamo alcuni possibili correttivi. Una delle lamentele più diffuse da parte dei corsisti è stata quella relativa ai formatori; non tanto a motivo di una (vera o presunta) scarsa preparazione, quanto piuttosto per una errata calibratura degli interventi formativi. Essi, in molti casi, si sono rivelati, ad esempio, o troppo frontali e poco laboratoriali, o troppo teorici e poco pratici (e/o viceversa) oppure eccessivamente legati agli strumenti digitali (app, siti, software) e poco alla didattica e alla pedagogia.
Indubbiamente parte della responsabilità sta anche nell’assenza di precise linee guida del Miur, limite che ha permesso un proliferare di corsi assai eterogenei per argomenti trattati, competenze in ingresso e risultati in uscita.
In vista della imminente formazione da parte degli Snodi, un possibile correttivo a questo problema potrebbe essere la creazione da parte del Miur di un database nazionale di formatori accreditati nel quale:
- i corsisti possano lasciare un feedback sul formatore a seguito della frequentazione di un corso (al quale si è partecipato per almeno il 75% delle ore)
- i formatori debbano obbligatoriamente inserire il proprio cv e le proprie esperienze e/o materiali
- le scuole possano reperire i formatori più idonei alle loro esigenze didattiche
Il Miur, che è ormai avvezzo a pratiche di valutazione anche molto complesse (cfr. Invalsi) potrebbe strutturare un sistema di feedback in cui i corsisti possano valutare (su base da 1 a 5 ad esempio) i formatori su alcuni criteri e indicatori come:
- Attinenza del Corso a reali esigenze Didattiche
- Chiarezza espositiva e facoltà di coinvolgere attivamente i corsisti
- Qualità dei materiali consegnati
- Disponibilità a seguire i corsisti dopo il termine del corso (via mail, social, etc.)
Gli indicatori possono essere, naturalmente, anche più numerosi e più granulari, ma già questi hanno una loro efficacia. In questo database, inoltre, le scuole stesse potranno anche reperire i formatori più adatti alle esigenze emerse dal proprio contesto.
Questo correttivo, da solo, non è naturalmente sufficiente a risolvere le numerose problematiche connesse all’attuale piano di formazione dei docenti, tuttavia darebbe un serio contributo a temi come trasparenza ed efficacia del PNSD.
Emiliano Onori
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