Come insegnare in modo innovativo e possibilmente coinvolgente le discipline classiche? I modi sono molti, specie quando si parla di quel tesoro di testi che è la letteratura antica. Questa volta vedremo una delle metodologie didattiche più innovative degli ultimi anni vale a dire la Classe Capovolta, applicata all’Inno a Venere del poeta latino Lucrezio.
Ma prima di tutto: cosa si intende per Flipped Classroom (Classe Capovolta)? Si tratta di una metodologia didattica attiva che capovolge la tradizionale impostazione didattica di spiegazione (in classe) e compiti (a casa). Mediante l’ausilio di brevi video (o comunque di materiali, possibilmente multimediali, agili e chiari, non quindi il libro di testo!), gli alunni approfondiscono a casa un tema, sul quale poi sono chiamati a lavorare in classe. In altre parole: qui il docente interviene nel momento di massimo bisogno degli alunni, vale a dire l’applicazione pratica di quanto studiato. Per approfondire questa metodologia è possibile trovare in rete tantissimi riferimenti sulla flipped classroom, oltre che un attivissimo gruppo facebook in merito.
Ma vediamo ora come insegnare le discipline classiche, nel caso di oggi la letteratura latina, tramite questo metodo di insegnamento e apprendimento. Ecco una scheda di implementazione relativa a Lucrezio ma applicabile ad ogni altro argomento, purchè si disponga di video didattici chiari e sintetici:
Idea di Fondo: piuttosto che spiegare in classe un determinato (e breve) argomento per poi risentirlo l’indomani, si assegna ai ragazzi un video didattico (o altro materiale possibilmente multimediale) da seguire a casa. In classe, dopo aver verificato che tutti (o quasi!) abbiano visionato i materiali ed eventualmente studiato sul libro di testo, si procede a lavorare su un testo *non* analizzato nel video didattico. L’obiettivo è chiaro: provare a far confrontare gli alunni con un argomento non totalmente nuovo, ma di cui hanno avuto una spiegazione tramite video didattici. In questo modo non chiediamo loro semplicemente di *ripetere* un testo *noto* ma di applicare ad un testo *non noto* quanto appreso. Il capovolgimento consiste in questo: qui l’insegnante aiuta gli alunni nel momento dell’applicazione pratica di quanto appreso (cosa che non potrebbe fare nel momento degli esercizi a casa).
Requisiti: conoscere il profilo dell’autore e aver seguito un video didattico, su Youtube per lo specifico argomento ve ne sono diversi in italiano (altri in inglese) ecco un esempio qui (di Luigi Gaudio) e qui un altro dal canale EduClassicTube (qui) (sempre da questo canale è possibile anche seguire un video sul sacrificio di Ifigenia, da Lucrezio)
Obiettivi Didattici: conoscere le principali tematiche dell’Inno e saper effettuare l’analisi metrica e stilistica del brano
Obiettivi Trasversali: lavorare in gruppo (nell’ipotesi in cui in lavoro in classe venga svolto in gruppi, si consiglia gruppi di due per un lavoro di tal genere)
Fasi di lavoro in classe I: introduzione sintetica del tema e del lavoro da svolgere (non la spiegazione dell’Inno)
Fasi di lavoro in gruppo a casa: seguire il video e prendere nota dei passaggi essenziali per iscritto (è fondamentale infatti scrivere, almeno per sommi capi, quanto visto, altrimenti c’è il rischio di una visione passiva del contributo didattico)
Fasi di lavoro in classe II: dopo aver brevemente verificato la comprensione dell’Inno a Venere proporre un *altro* testo sempre di Lucrezio da analizzare (consiglio: l’elogio di Epicuro). In questa fase sarebbe opportuno far evidenziare ai ragazzi analogie e differenze rispetto all’Inno a Venere, vale a dire rispetto
Tempi: qui occorre suddividere. All’incirca: 15/20 minuti di introduzione del tema e del tipo di lavoro in classe dal docente; almeno 30 minuti per la visione del video a casa e relativi appunti; almeno 60 minuti per il lavoro in classe su un testo diverso da quello del video, di questi 60 minuti almeno 20/30 sarebbe opportuno dedicarli alla condivisione di quanto svolto in classe
Vantaggi: un lavoro di questo tipo presenta diversi vantaggi: innanzi tutto il docente affianca gli alunni nel momento più complesso vale a dire l’analisi di un testo letterario; in secondo luogo i ragazzi lavorano insieme (il lavoro cooperativo può essere svolto a casa, di certo è consigliabile in classe). Da ultimo si veicola l’idea che la rete è anche un enorme deposito di materiali didattici di qualità, non solo un luogo di svago e intrattenimento.
Svantaggi: inutile nasconderci: la classe capovolta, come tutte le metodologie, presenta anche svantaggi; il primo è che gli alunni che non abbiano connessione web a casa potrebbero non seguire il video, in tal caso occorre fornire loro il contributo via pendrive (scomodo), e comunque anche in questo caso devono disporre di un computer. In secondo luogo i ragazzi che non abbiano visionato il video a casa, molto difficilmente potranno giovarsi del lavoro in classe. Questo secondo punto è tuttavia comune ad ogni didattica, se non si lavora a casa, l’attività in aula risulta impoverita o, in alcuni casi, incomprensibile.
Spunti ed ispirazioni: Di seguito alcuni spunti per non lasciare da “soli” (!) gli insegnanti che vogliono sperimentare le prime volte questa metodologia. Il primo sito è weschool e tutta la relativa raccolta di contributi su Lucrezio (cliccare sull’immagine)
Questo video invece è dedicato alla lettura metrica del testo lucreziano:
Ed infine uno spunto da un bel testo di Ivano Dionigi “Quando la vita ti viene a trovare”, dedicato a Seneca e Lucrezio:
Conclusioni: Cosa dire infine? La metodologia della classe capovolta è senza dubbio interessante ed utile Richiede gruppi classe piccoli, una buona connessione ad internet e la disponibilità a formarsi su video didattici. E’ molto indicata per spiegare concetti precisi, diventa più dispersiva per contenuti di ampio respiro (i cui video avrebbero una lunga durata).
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Emiliano Onori
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