In questi giorni le segreterie, spesso col supporto degli animatori digitali, stanno iscrivendo i docenti ai percorsi di formazione pon-pnsd, in particolare a corsi per animatori, team e docenti. In alcuni casi la piattaforma indire, necessaria per la procedura di iscrizione, ammette sino a 40 (!) docenti. Ora la domanda è semplice: come effettuare una formazione di qualità con 40 iscritti? A molti la cosa può apparire normale, ed in effetti molti corsi di formazione sono aperti a numeri di partecipanti ben più alti. Tuttavia se, come spesso ci è richiesto (persino nei bandi di reperimento dei formatori), vogliamo avviare una formazione laboratoriale, attiva, partecipativa, cooperativa e non frontale, come gestire tutte queste presenze? Si obietterà che senza dubbio ci sarà un certo tasso di abbandono, il che è senza dubbio vero, tuttavia al momento pare davvero molto alta la motivazione dei docenti che inizieranno la formazione, sicchè il tasso di abbandono potrebbe non essere alto.
In tale contesto possono verificarsi tali scenari:
- alcune scuole ammettono (non so su che base normativa) solo 20 iscritti e dirottano gli altri su altri corsi
- alcune scuole non hanno laboratori per 40 iscritti
- alcune scuole potrebbero sdoppiare i corsi, il che dal punto di vista logistico e amministrativo appare piuttosto difficile
- alcune scuole potrebbero sdoppiare, nel medesimo incontro, il macrogruppo di 40 in 2 sottogruppi da 20, sempre che possano fare riferimento a dei tutor capaci e molto ben organizzati col formatore
- alcuni docenti, vistisi “respingere” dal corso scelto, potrebbero non partecipare alla formazione o farlo demotivatamente
- alcuni formatori dovranno “curvare” i loro interventi (concepiti per gruppi poco numerosi) per una platea più ampia, col rischio di erogare momenti di formazione molto frontali e poco laboratoriali
Questi gli scenari più probabili. Forse la fattispecie dei “40 scritti” non sarà la norma, ma potrebbe verificarsi in molti casi. A questo punto, verosimilmente dopo il 3 novembre, data di chiusura della piattaforma per l’iscrizione ai corsi, sarebbe opportuno un chiarimento da parte del ministero per dirimere e gestire nel migliore dei modi le fattispecie su menzionate.
Emiliano Onori
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